Marcia e corsa sono ovviamente attività fisiche primordiali, vecchie come l'uomo

L'uomo ha trasmigrato, attraversato terre infinite, ghiacci, foreste, deserti, fidando in quelle meravigliose appendici che sono le gambe e, in particolare, i piedi, punto d'appoggio solido, forte eppure così sensibile, così preciso nel fornire l'informazione sulla posizione esatta da tenere, in particolare quando il passo è difficile ed incerto.  Molte pagine della storia dell'uomo ci parlano di migrazioni epocali, provate a pensare alle migrazioni barbariche, o semplicemente agli spostamenti degli eserciti romani, cartaginesi, napoleonici.  La marcia ha nella storia dimensioni bibliche, epiche. Attacco e fuga hanno costretto invece l'uomo a correre: la caccia da un lato, il terrore, l'angoscia dall'altra: come quella di Ettore che, atterrito dallo scontro con il furente Achille (a cui era stato ucciso l'amico Patroclo), davanti a lui fugge e fa tre volte il giro della città di Troia.  C'è poi un caso particolare di corsa, quello di Filippide che corse da Maratona ad Atene (42,125 km) per portare la novella della vittoria degli Ateniesi sui Persiani. Sono dunque marcia e corsa congeniali alla natura umana ?

(Fonte: benessere.com)

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